«Due uomini e una gamba»: con autoironia sulla loro condizione, ma soprattutto con tenacia e determinazione, stanno raggiungendo obiettivi straordinari. È proprio vero che, come riporta uno di loro nel suo sito web, «i limiti sono solo nella nostra mente». Si tratta di Andrea Lanfri, lucchese, classe 1986, il quale a 29 anni contrae la meningite con sepsi meningococcica. Dopo un mese di coma perde entrambe le gambe e sette dita delle mani. Grazie alla forza di volontà e alla passione per lo sport, nel giro di un anno torna alla sua vita di prima, avvicinandosi all’atletica paralimipica, iniziando a correre con un paio di protesi in fibra di carbonio, acquistate grazie a una raccolta fondi. Primo atleta italiano con doppia amputazione agli arti inferiori a scendere sotto i 12 secondi nei 100 metri piani, conquista tre record nazionali, due medaglie di bronzo, insieme a un argento agli Europei, e un argento ai Mondiali 2017. Nello stesso anno ritorna anche all'amata montagna, già praticata prima della malattia: arrampicata e alpinismo, e inizia a sognare di scalare l'Everest. Nel 2018 inizia la sua preparazione con montagne oltre i 5000 metri (vulcano Chimborazo in Ecuador). È il primo atleta con pluriamputazioni a raggiungere i 7300 metri di altitudine (Putha Hiunchiuli in Nepal).
L'altro protagonista della vicenda è Massimo (Max) Coda, biellese, classe 1970, il quale nel 2010 è vittima di un grave incidente in montagna che compromette la funzionalità della gamba destra. Dopo un calvario durato 8 anni e 16 interventi chirurgici, con mesi di allettamento forzato e la definitiva perdita della deambulazione corretta, nonostante l’apparente guarigione, nel 2018 decide di farsi amputare l’arto destro per tornare a praticare l'arrampicata e l'alpinismo.
Tornati entrambi nel pieno possesso delle proprie vite grazie alle protesi, i due si conoscono in occasione di una gara in Liguria a inizio 2019 e, data la comune passione, decidono di effettuare insieme alcune salite, senza ricorrere ad altri compagni di corda. Così, quest’anno, in totale autonomia, varano l'ambizioso progetto #fivepeaks 2020: raggiungere le vette di Gran Paradiso, Monte Bianco, Punta Gnifetti, Monviso e Cervino. Solo sulla Gran Becca si sono fermati prima della cima, al Pic Tyndall.
È per questo che il consiglio direttivo del Club4000 ha deciso di nominare Lanfri e Coda soci onorari per il 2020. Pensando a queste persone straordinarie che, salvo impedimenti da Covid, festeggeremo in occasione dell'assemblea dei soci, in programma sabato 21 novembre a Torino, non si può non ricordare Oliviero Bellinzani (1955-2015), l'«uomo con le ali», già nominato socio onorario del Club, capace di salire 21 quattromila con un arto artificiale.
Commenti recenti