Serata Club 4000 - IL PROGETTO AltaVia 4000
Venerdi 11 marzo sera, nella sala del CAI UGET di Torino, al cospetto di un foltissimo pubblico al limite della capienza possibile della sala, si è svolta la prima serata a tema organizzata dal Club 4000, dopo che alcune serate che si sarebbero dovute svolgere in Gennaio e Febbraio, sono state rimandate a causa del persistere e peggiorare dell’epidemia COVID a cui abbiamo nuovamente assistito negli ultimi mesi.
Ospiti della serata le Guide Nicola Castagna e Gabriel Perenzoni che nel corso del 2021, esattamente dal 4 Maggio al 22 Luglio, hanno compiuto un exploit eccezionale, salire tutti gli 82 quattromila delle Alpi in 80 giorni, nel loro progetto “AltaVia 4000”, riprendendo l’ispirazione “romantica”, come da loro stessi definita, di Patrick Berahult, che assieme a Philip Magnin tentò la stessa impresa nel 2004, impresa che purtroppo finì tragicamente.
E proprio l’esito di quel tentativo, ha dato ai Nostri una delle raccomandazioni fondamentali: mai scelte o compromessi che mettano a rischio la sicurezza. Per questo motivo hanno deciso di effettuare spostamenti in auto, piuttosto che in bici o a piedi come era nello spirito di Patrick, perché ciò avrebbe aggiunto tempi, stanchezza ma soprattutto obbligato alcune concatenazioni, portando a salire montagne magari non in condizione a discapito di altre più fattibili.
Anche se gli spostamenti erano in auto, Nicola e Gabriel avevano un altro vincolo dei tamponi e della loro durata limitata, per muoversi tra Francia, Svizzera e Italia, cosa che li ha costretti a incastri e viaggi da un capo all’altro dell’arco Alpino per sfruttare le fatidiche 72 ore di validità.
La serata si è articolata attraverso tre fasi, scandite dai tre mesi in cui si è svolta l’avventura: Maggio dedicato alle salite dei 4000 “sci alpinistici”, Giugno per le salite su terreno misto, Luglio lasciato alle grandi “creste” soprattutto nel gruppo del Bianco.
L’avventura comincia dal Gran Paradiso, il 4000 italiano per eccellenza, e anche abbordabile in termini tecnici e lunghezza, visto che l’allenamento dopo i mesi di lock down non era proprio al top, e via via tutti i 4000 si dipanano con un programma che viene adattato di continuo in base a meteo, condizioni e … tamponi COVID.
Attraverso aneddoti, fotografie e filmati la serata scorre molto piacevolmente, quasi due ore, con grande partecipazione e attenzione da parte del pubblico e numerosi applausi a sottolineare i momenti più impegnativi e significativi.
Scopriamo così dalle voci di Nicola e Gabriel, che si alternano nella narrazione, dei momenti più difficili, come le pessime condizioni in cui hanno affrontato la Barre des Ecrins, dove sono stati sfiorati da una valanga che ha cancellato per un fronte di centinaia di metri le tracce di salita che avevano appena lasciato; del repentino mutamento del tempo sui Combin, che li ha costretti a una difficile discesa del temibile Corridor, solo assistiti dal GPS, in un nebbione fittissimo, procedendo quasi a “tentoni” per evitare i crepacci; del temporale estivo e terribile che li ha colti sulla cresta del Breithorn costringendoli a una ritirata “strategica” nel bivacco Rossi-Volante, dove arrivano bagnati fradici.
Ma anche di momenti più leggeri e romantici, come la richiesta di matrimonio che Gabriel fa alla sua fidanzata Jessica, video chiamata, [n5] dalla vetta del Cervino; o l’incontro con una guida svizzera al Couvercle che, partito per fare il concatenamento di Droites, Jardin, Rocheuse e Verte in un giorno solo, decide, dopo la proibitiva salita alle Droites, di ridiscendere con loro al rifugio.
Tanti racconti, una lunga cavalcata, qualche inconveniente, come la pietra che ferisce al volto Gabriel sulla cresta dei Brouillard, la solidarietà delle Guide francesi che li aiutano a “ricucire” la ferita in vetta al Bianco, la solitudine estrema, soprattutto nei primi due mesi, in queste montagne abbandonate a causa del COVID, la tantissima neve anche a Luglio, nell’inverno e primavera più nevoso degli ultimi decenni, e la conclusione, sulla cresta perfetta, tra Schreckhorn e Lauteraarhorn, e l’incredulità del rifugista della Schreckhorn Hutte che li vede rientrare alle quattro del pomeriggio, come da loro promesso alla partenza all’una di mattina.
Difficile riassumere tutto in poco spazio, una bellissima serata, un bellissimo racconto di due ragazzi simpatici, affabili, che la fanno quasi sembrare una cosa semplice, ma chi conosce quelle montagne sa che così non è, ci vuole molta preparazione, determinazione e coraggio, perché anche con tutte le precauzioni del caso un margine di rischio esiste sempre.
Che dire: complimenti ragazzi!!! E se vi capita l’opportunità, andate a vedere la loro serata, ne vale la pena.
La serata è stata trasmessa in diretta Facebook ed Instagram.
Un grosso grazie va al CAU UGET e al suo Presidente, Roberto Gagna, che ci ha ospitato nell’ampia sala proiezioni.
Giorgio Tori